Comitato Promotore AMIunaCittà Visualizza versione online

AMIunaCittà NEWSLETTER aprile 2015


Dedichiamo questa seconda newsletter quasi esclusivamente al tema della ridefinizione dei confini geografici del nostro progetto, ricordando quali contesti ci hanno indotto a questa scelta e quali ne sono le implicazioni economiche. Inoltre richiamiamo l’attenzione dei nostri lettori su un' interessante iniziativa che, muovendo da Ivrea, mira esplicitamente a tutto l’AMI.
Buona lettura.

Da 66 a 58 Comuni per AMIunaCittà

L'abolizione della Provincia di Torino e la costituzione della Città Metropolitana ha portato con sé la costituzione delle zone omogenee, volute dalla Legge Delrio quale articolazione sul territorio delle attività e dei servizi decentrabili della Città metropolitana e da intendersi, secondo la legge, quali zone in cui esista un particolare coordinamento con gli organi della città metropolitana in merito a determinate specificità territoriali.

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La città metropolitana torinese e l'organizzazione delle aree omogenee

Tra le Città Metropolitane che il Governo ha istituito dopo una lunga incubazione della Legge 162 del 1990 per rilanciare la competitività delle grandi aree urbane del Paese e migliorare l’efficienza istituzionale, quella torinese rappresenta senza dubbio una delle più qualificate aree urbane nazionali.
La Città metropolitana di Torino ha 2.247.780 abitanti (censimento 2011), di cui 872. 367 nel Capoluogo.

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Fusione di 58 Comuni: quali vantaggi?

La nascita di un Comune unico porta interessanti vantaggi sul piano del bilancio a prescindere dagli incentivi statali decretati per la fusione tra comuni.
La legge nazionale prevede contributi per i dieci anni successivi alla fusione, commisurati a una quota dei trasferimenti spettanti ai singoli Comuni che si fondono, e l’ esenzione da vincoli di spesa per 5 anni.

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I LIKE AMI: due incontri rivolti ai cittadini di Ivrea e dell'anfiteatro morenico.
Si comincia a parlare un unico linguaggio anche operando su piani e in contesti differenti. Un invito alla partecipazione e alla condivisione.

Riccardo Avanzi, l’architetto che ha promosso con grande passione l’Anfiteatro Morenico d’Ivrea inaugurando,forse inconsapevolmente, una nuova stagione rispetto a quella olivettiana, purtroppo non è più qui per poter assistere al pullulare di iniziative che si sviluppano e adottano l’acronimo da lui coniato: AMI. Riccardo parlava di un approccio di cura, attenzione, affetto, empatia, amorevolezza nei confronti del luogocome base per una possibile trasformazione. Cura che presuppone la conoscenza dei valori e delle potenzialità del territorio di appartenenza.

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