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AMIunaCittà NEWSLETTER Febbraio 2017


E' NATO IL COORDINAMENTO NAZIONALE
PER LE FUSIONI DI COMUNI


Emilio Torri eletto Vicepresidente



Si chiama FCCN (Fusione Comuni Coordinamento Nazionale) la nuova associazione nazionale nata sabato 28 gennaio a Grottammare (AP) par dare una voce più forte e compatta a tutti i Comitati che localmente promuovono le fusioni di Comuni come strumenti di ottimizzazione e di sviluppo attraverso l’Italia.
Già da diversi mesi, dopo il primo incontro di luglio 2016 a Chivasso, una decina di questi Comitati avevano dato vita ad un Coordinamento provvisorio per preparare la costituzione di un ente unico di cui tutti sentivano un crescente bisogno: il Convegno organizzato questo sabato dal Comitato Fusione Città Grande Picena è stato la fase finale di questo processo costitutivo. Al Convegno hanno partecipato delegazioni provenienti da molte parti d’Italia: Piemonte, Liguria, Lombardia, Sardegna, Lazio, Puglia, Campania e Calabria, oltreché Marche. I lavori si sono conclusi positivamente, con la firma dell’Atto costitutivo e dello Statuto della nuova Associazione.
Che cosa farà FCCN? Le sue attività si svolgeranno lungo tre assi principali: rappresentare i propri soci presso le più alte istituzioni per farne crescere l’attenzione e sollecitare maggiore supporto, sostenere le attività dei Comitati presso le istituzioni locali e regionali anche mediante interventi autorevoli e predisporre e diffondere presso i propri soci informazioni ed esperienze utili alla promozione delle fusioni presso le varie parti interessate.
Presidente del Coordinamento sarà Antonello Barbieri, del Comitato Valle Scrivia in Liguria, mentre il vicepresidente sarà il nostro Emilio Torri, coordinatore del Comitato AMIunaCittà di Ivrea. Il Direttivo è inoltre costituito dai consiglieri Mario Profico dell’Associazione Culturale Garìga del Basso Salento in Puglia, Massimo Romani, sindaco di Massignano e membro del Comitato Città Grande e Roberto Benvenuto, dell’Associazione Cinque Terre Un Comune in Liguria. Carlo Clementoni del Comitato Città Grande è stato nominato segretario.
Il Convegno è stato aperto con la lettura degli auguri di buon lavoro da parte del Presidente dell’ANCI Antonio Decaro . Tra i numerosi interventi di notevole interesse, segnaliamo quello concreto ed entusiasta Daniele Ruscigno, sindaco di Valsamoggia, Comune nato tre anni fa dalla fusione di 5 Comuni dell’attuale Città metropolitana di Bologna.




Depositata alla Camera dei Deputati

UN'IMPORTANTE PROPOSTA DI LEGGE PER LA FUSIONE DI COMUNI

e l'esercizio coordinato o associato delle loro funzioni




Il 16 gennaio u.s. un gruppo di Deputati ha presentato una proposta di Legge (n. 4229) per la modifica, nel Testo Unico degli Enti Locali, della normativa concernente la fusione dei Comuni.

I firmatari, appartenenti un po’ a tutte le Regioni italiane (l’on. Paola Bragantini per il Piemonte), ritenendo fondamentali i processi di fusione per “ottimizzare l’erogazione di servizi pubblici locali e sostenere lo sviluppo locale, sulla base di principi di efficacia ed economicità”, propongono importanti innovazioni e agevolazioni.

Tra i tanti elementi di innovazione della normativa, consideriamo a nostro avviso di maggior rilievo i seguenti:

1. Alle Regioni è demandato il compito di pianificare il processo di riorganizzazione delle circoscrizioni comunali
2. Le Giunte Regionali sono vincolate ad approvare programmi annuali di fusione
3. Il programma annuale può essere redatto sulla base di proposte provenienti anche da istituzioni o comitati espressione del territorio
4. Le Regioni, ai fini dell’approvazione dei programmi annuali, trasmettono le proposte ai comuni interessati per l’acquisizione del parere motivato prima di procedere ai referendum consultivo disciplinato da legge regionale
5. I contributi statali previsti per le fusioni saranno erogati per 15 anni
6. Le Regioni devono prevedere particolari incentivi per le unioni che, autonomamente deliberino di procedere alla fusione
7. È garantita la possibilità di istituire, con specifica normativa da introdurre negli Statuti, di Municipi con organi elettivi
8. I Comuni sorti dal processo di fusione hanno priorità sugli altri enti territoriali nella ripartizione di finanziamenti dell’Unione Europea, dello Stato e della Regione stessa
9. L’attuazione dei singoli progetti di fusione sui quali la popolazione interessata si è espressa favorevolmente deve essere approvata entro 12 mesi dalla data di effettuazione del referendum consultivo.

È difficile prevedere tempi e possibilità concrete di approvazione del provvedimento, in una situazione parlamentare segnata da gravi criticità e, nel caso specifico, dal passaggio da una Commissione della Camera che dovrà dare priorità assoluta alla discussione di nuove leggi elettorali nazionali.

A giudizio però del Comitato AMIunaCittà una presa di posizione del genere dovrebbe comportare una assunzione di responsabilità immediata degli organi competenti della Regione Piemonte: c’è la possibilità di introdurre a livello regionale, come hanno già fatto ad esempio Regioni come la Puglia o il Friuli, normative in grado di anticipare quelle nazionali, agevolando, incentivando, sostenendo le proposte di fusione in maniera molto più incisiva di quanto sia oggi.

In questo senso AMIunaCittà porterà sollecitazioni e proposte specifiche.