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AMIunaCittà NEWSLETTER Luglio 2016

Nelle poche settimane che ci separano dalla nostra ultima newsletter, molti avvenimenti, anche tragici, hanno richiamato l'attenzione di tutti, facendo apparire, quasi inevitabilmente, marginale il tema per il quale è nato il nostro comitato.

E mentre facciamo i nostri più vivi e caldi auguri all'amico Gaetano Moscato, gravemente coinvolto nell'attentato di Nizza, non possiamo fare altro che proseguire con i pochi mezzi disponibili nella battaglia ideale per conseguire un più appropriato assetto amministrativo per il nostro territorio.

  • L'avvenimento forse più rilevante di questo periodo è stato il convegno organizzato a Torino dall'Ires (Istituto di Ricerche Economico Sociali del Piemonte), al quale siamo stati invitati, insieme ad altre organizzazioni piemontesi, a portare il contributo delle nostre esperienze. Trovate quindi nel seguito l'intervento fatto a nome del comitato da Aldo Gandolfi. Riportiamo anche l'intervento degli amici della Val Pellice che ci sembra particolarmente significativo.
  • Un interessante seminario dal titolo "I piccoli Comuni affrontano la sfida delle unioni e delle fusioni" si è tenuto nell'ambito della manifestazione Expoelette 2016 il 1 luglio. Nel seguito trovate un breve commento.
  • Vi diamo poi notizia di un incontro, tenuto a Chivasso, sabato 9 luglio, per costruire un coordinamento nazionale delle molte iniziative per la fusione di comuni nate in diverse regioni italiane.
  • Informiamo, quanti ancora non ne fossero al corrente che è stata completata la pubblicazione del piano strategico della zona omogenea eporediese, con il link al documento completo, che ognuno potrà leggere e valutare nei suoi diversi aspetti, positivi e meno.
  • In ultimo ricordiamo un piccolo episodio di cronaca locale, che tuttavia ben si presta ad una riflessione sullo stato attuale delle capacità operative dei comuni più piccoli. E questo in presenza, perché ne va dato atto fino in fondo, di strordinario impegno e volontà di servizio da parte degli amministratori. Oggi è il cantoniere, ieri il tecnico comunale, domani sarà qualcos'altro. È sempre più evidente, per chi lo vuol vedere, lo scostamento strutturale drammatico tra la realtà e gli strumenti che servirebbero per affrontare le sfide che ci stanno davanti.

Buona lettura




IRES - Torino

“Dentro il Piemonte: verso una nuova geografia amministrativa”

La ricerca di ambiti territoriali ottimali, di livelli ottimali di esercizi, l’obbligo delle unioni per i piccoli comuni, l’incentivazione delle fusioni, il policentrismo delle Città metropolitane, sono tutte forme di ricomposizione, in risposta alle esigenze nuove economiche e sociali emerse. Resta tuttavia difficile esplicare un quadro organizzativo chiaro e coerente: le unioni di comuni vengono riformate, poi distrutte e quindi ricostruite su base volontaria; le Province precedentemente enfatizzate le si prova a ridurle, quindi le si trasforma in enti di secondo livello in attesa di una loro abolizione, mentre permangono le Regioni a statuto speciale in un contesto europeo che parla di Macroregioni. Anche la governance sembra subire gli stessi processi tra spinte orientate al decentramento e/o alla decentralizzazione, alla Multi-Level Governance, alla cooperazione, all’integrazione, alla Strategic Governance, alla ricentralizzazione.
Tutto questo si riflette anche a scala regionale dove i tentativi di nuovi Piemonti della pianificazione (si pensi agli Ambiti di integrazione territoriali e ai Quadranti del Piano territoriale regionale del PTR del 2011) si scontrano con una scarsa pervasività interna e con un quadro legislativo nazionale che certo non aiuta e che non ha modificato i confini provinciali né affrontato il problema del Local Administrative Unit di secondo livello (il LAU 1). Lo stesso processo di costituzione delle Unioni dei comuni, cui la Regione Piemonte ha dato attuazione con la L.R. 11/2012, o della costituzione della Città metropolitana, non sembrano seguire le indicazioni contenute nel Piano territoriale. Provare a chiarirsi le idee presentando anche un paio di esperienze esemplari appare una necessità cui rispondere.



Intervento di Aldo Gandolfi a nome del Comitato AMIunaCitta’

Il Comitato AMIunaCittà si è costituito nell’autunno del 2014 nella fase di avvio della Città Metropolitana.

Un gruppo di amministratori, imprenditori, tecnici, pensionati con esperienze gestionali di rilievo nel settore manifatturiero, preso atto con soddisfazione che la legge istitutiva della Città Metropolitana apriva una fase nuova e importante di pianificazione dello sviluppo, si raccolse attorno ad una ipotesi di realizzazione di una fusione di tutti i Comuni dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea, nell’ambito territoriale che venne successivamente definito, dalla Città Metropolitana, Zona Omogenea Eporediese.

Il Comitato si costituì per sollecitare la presa di coscienza della necessità di realizzare una autorità amministrativa capace di predisporre e gestire progetti di sviluppo innovativi e consistenti di respiro comprensoriale.

Il territorio vive da 15 anni una fase di forte declino, declino che posso sinteticamente rappresentare in pochi punti:
· sotto il profilo demografico un indice di invecchiamento elevatissimo della popolazione, certamente ai massimi livelli non solo nella Città Metropolitana ma in tutta la Regione
· un drammatica riduzione –circa il 30%- della popolazione residente nel decennio 2001-2011 dei giovani compresi tra i 25 e i 34 anni, segno inequivocabile di una fuga dei giovani per trovare possibilità di impiego
· una flessione degli occupati nel settore manufatturiero nello stesso periodo di oltre 4000 unità, trasferite verso il settore commerciale e dei servizi, in un quadro di semplice mantenimento complessivo degli occupati a fronte di indici, sia pur lievi, di crescita nelle altre zone della Città Metropolitana
· una perdita di centralità di Ivrea rappresentabile dal fatto che le grandi società della telefonia mobile (Vodafone, Infostrada) nate dalle trasformazioni Olivetti/Telecom hanno mantenuto a Ivrea gruppi di ricerca di un certo interesse ma hanno fatto il grosso degli investimenti di crescita in altre aree del paese: oggi nel comprensorio le multinazionali hanno solo poco più del 10% del totale dei dipendenti in Italia.



Esperienza del Comitato di promozione delle Fusioni dei Comuni della Val Pellice “Insieme in UN Comune”


Premessa, da dove nasciamo:
La proposta di Fusione dei Comuni della Val Pellice è una logica conseguenza di un progetto sviluppato tra la fine del 2013 e il 2014 chiamato “Insieme in Comune”, dove 11 associazioni del territorio si aggregarono per chiedere alle future liste che da lì a poco sarebbero andate alle elezioni amministrative di affrontare i problemi del territorio alla giusta scala (la valle) ed istituire luoghi e occasioni di confronto preventivo sulle scelte istituzionali che riguardano il territorio.
Tale progetto era scaturito dalla preoccupazione delle associazioni per il fatto che, dopo la fine della Comunità Montana Val Pellice, era venuta a mancare l’unità e la programmazione che questo ente assicurava, con la conseguenza di una crescente difficoltà nel governo del territorio e nel compiere scelte decisionali.
I casi più eclatanti:
· la costruzione della centrale a Biomassa a Luserna San Giovanni.
Progetto all’inizio caldeggiato dall’amministrazione, tuttavia non condiviso né con le altre amministrazioni né con la popolazione. Risultato: a sei anni dalla presentazione del progetto e un anno dopo la sua realizzazione, anche per la forte opposizione popolare, manifestatasi con la raccolta di 2000 firme, gli amministratori hanno preso una serie di decisioni ambigue, che hanno alimentato la conflittualità di una situazione ormai fortemente incancrenita e purtroppo mai realmente governata;
· L’istituzione dell’Unione dei Comuni Montani.
Per volontà amministrativa locale è stata procrastinata fino al termine di legge, perché nessuno la voleva e ci credeva: un sindaco della valle, alla fine del 2014, disse che sarebbe dovuto venire il questore a costringerlo. Ad oggi i servizi accorpati sono quelli obbligatori: catasto, protezione civile e servizi sociali, che in parte erano gestiti dalla Comunità Montana;



1° Forum Internazionale delle donne al governo della politica e dell'economia

"I piccoli Comuni affrontano la sfida delle unioni e delle fusioni"


Expoelette 2016 si è tenuto nei giorni 30 giugno, 1 e 2 luglio c.a., presso il castello di San Giorgio Canavese, luogo scelto per la sua bellezza, adatto ad ospitare i molti momenti seminariali previsti dal format del convegno, e reso disponibile dal sostegno offerto dal Comune di San Giorgio agli Organizzatori.

Partendo dalla “Carta di Torino” redatta dalle Amministratrici piemontesi nel 2004, il Comitato di Expoelette ha lavorato all’aggiornamento di obiettivi e strategie per rendere sempre più forte e riconoscibile la voce delle donne elette nel governo delle istituzioni e costruire la loro alleanza con quelle impegnate nell’economia e nella società civile.
L’evento si è concluso con l’approvazione della Carta di Expoelette, che comprende contenuti e spunti per delineare il percorso che dovrà essere costruito per dare visibilità e forza ai suoi intenti.

(Brevi interviste ad alcuni partecipanti all'indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=iV3I31wPsSo)


LA NASCITA DEL COORDINAMENTO NAZIONALE

Il giorno 9 luglio 2016, presso l’Hotel Ritz, via Roma 17, in Chivasso (zona omogenea 10 della Città metropolitana di Torino) si sono riuniti i seguenti comitati/associazioni:
"Identità Comune", “AMIunaCittà", “Comunità futura: obiettivo zona 10”, "Insieme in UN Comune: Comitato per la promozione della fusione tra comuni in Val Pellice”, dal Piemonte;
“I Liguri per la fusione” che raggruppa "Non Morti della Fontanabuona”, "Cinqueterre un Comune", “Comune Unico di Vallescrivia”, dalla Liguria;
"Città grande, oggi si può!”, dalle Marche;
“Comune Unico Terenzano”, “Gariga”, dalla Puglia.
Hanno convenuto di promuovere un Coordinamento nazionale di tutti i comitati, associazioni e soggetti culturali che sostengono la fusione dei Comuni: l’obiettivo della fusione è costituire un ente amministrativo di base adeguato per dimensioni, capacità organizzativa e gestionale, disponibilità e sfruttamento ottimale delle risorse per tutelare le esigenze del territorio, assicurare servizi ai cittadini e alle imprese (riequilibrando le disomogeneità fra Comuni forti e Comuni deboli), disporre di strumenti autonomi per lo sviluppo (soprattutto per le aree marginali rispetto alle grandi conurbazioni), riportare i livelli decisionali sul territorio e vicino ai cittadini.
Invitano pertanto tutti i comitati, associazioni e soggetti culturali che in tutta Italia condividono questo obiettivo a partecipare alla costituzione del Coordinamento.
Le finalità del Coordinamento, che verrà formalizzato ed organizzato in un convegno nazionale da tenere entro il mese di ottobre, sono le seguenti:
1. condividere esperienze, studi e documentazione e sostenere le iniziative locali con maggiore autorevolezza e capacità di fare pressione in una prospettiva nazionale,
2. fare informazione sulla fusione e porre il tema al centro del dibattito culturale e politico, stimolando l’attenzione e l’intervento degli organi di informazione a livello nazionale,
3. indurre le istituzioni e le forze politiche a considerare strategico l’obiettivo delle fusioni dei Comuni per una più adeguata ed efficiente amministrazione del territorio.
Il Coordinamento può essere contattato alla e-mail coordinamentonazionalefusionecomuni@pec.it


PIANO STRATEGICO DELLA ZONA OMOGENEA DELL'EPOREDIESE

Si è concluso a metà aprile, con l'approvazione dell’Assemblea dei Sindaci della Zona Omogenea Eporediese, il percorso di costruzione del Piano Strategico della Zona Omogenea Eporediese. Il documento è frutto del lavoro di oltre 130 persone, che hanno lavorato per circa nove mesi all'elaborazione di un progetto di sviluppo per il futuro dell'Eporediese. Vai al documento



Il Post Originale di Luca

AMICI AMICI!!! CONDIVIDO CON VOI QUANTO ABBIAMO FATTO STAMATTINA IL MIO AMICO ED IO, CON CONSEGUENTE LETTERA AL COMUNE DI CHIAVERANO. SE SIETE INTERESSATI ANCHE VOI ALLA PULIZIA DELLA "PIATTA" CONDIVIDETE!!!!

"KEEP YOUR LAKE CLEAN!!!"

Cari Amministratori del Comune di Chiaverano,
mi chiamo Luca, sono un cittadino residente nella zona del canavese, ho 24 anni, e da circa un mese vado quotidianamente a studiare al Lago Sirio, esattamente dove c'è la piattaforma che, come saprete, rappresenta un luogo di incontro di molti giovani e famiglie.
I primi giorni la situazione dei rifiuti era abbastanza accettabile, solo qualche maleducato non rispettava le regole di senso civico non buttando la spazzatura negli appositi spazi. Tuttavia i giorni passavano e vedevo
i cestini riempirsi sempre di piu: ho pensato che prima o poi qualcuno sarebbe passato a svuotarli, fino a che i cestini si sono riempiti definitivamente e le persone hanno incominciato ad appoggiare i rifiuti ai piedi di essi. Il mio pensiero è stato che ovviamente essendo finito lo spazio adibito ai rifiuti, qualche addetto sarebbe passato a raccoglierli. i giorni continuavano a passare e i rifiuti per terra aumentavano e il mio disprezzo per quello che stava succedendo aumentava in maniera dirattamente proporzionale al crescere di quei rifiuti. A volte le persone non hanno senso civico ma in questo caso effettivamente non vi era neanche la possibilità di buttare i rifiuti negli appositi spazi.
E' nata in me una sensazione di disagio: studiare su un tavolino all'aperto, in un posto idilliaco come è il lago Sirio, a 20 cm da una montagna di bottiglie di birra, cicche di sigarette e cartoni di pizza abbandonati a se stessi; alzavo la testa e vedevo altri 5 mucchi del genere, i cestini quasi non si vedevano più.
Questa mattina, giorno 05/07/2016, mi sono svegliato di buon'ora volendo studiare di nuovo nel mio angolino di paradiso.
Parcheggiato il motorino, io ed un mio amico abbiamo visto per l'ennesima volta questi cumuli di immondizia con l'aggiunta però che qualcuno era passato a tagliare l'erba; cioè, qualcuno ha tagliato l'erba non curandosi della montagna di rifiuti sparsi per tutta l'area (spargendoli invece ancora di più). Ci siamo domandati: " ma allora qualcuno del comune è passato di qua per tagliare l'erba! Ma perchè tagliano l'erba e non pensano ai rifiuti????"
Indignati e stanchi abbiamo deciso di scendere al supermercato piu vicino per comprare di tasca nostra sacchi della spazzatura e guanti e ci siamo messi con calma a raccogliere tutti i rifiuti accumulati in più di un mese. A fine lavoro ci siamo chiesti come fosse possibile che un Comune non riesca a risolvere una situazione che due ragazzi hanno risolto in 50 minuti di lavoro, una situazione ormai diventata insostenibile per chi ama vivere quel posto. Dalle foto allegate potrete avere dimostrazione di quanto detto.
Vi chiedo dunque di poter porre più attenzione alla manutenzione di tale luogo, per il rispetto dell'ambiente e di chi lo frequenta.
Cordialmente Luca.

E la risposta dell'assessoreTentarelli

ciao carissimo Luca , leggo con rammarico questo tuo post , il problema non é solo di oggi o ieri ma è da anni che in quell'area ci sono abbandoni di rifiuti ovunque e anche con i cestini completamente vuoti ...io in prima persona e a volte con l'aiuto di una mia collega ci siamo tirati su le maniche e ci siamo messi a raccogliere schifezze di ogni genere ovunque e questo oramai da quando siamo in amministrazione ...purtroppo in questo momento il comune non ha nemmeno più un cantoniere in quanto è andato in pensione e con le leggi in vigore non ci è consensentito fare una nuova assunzione , con le conseguenze che puoi immaginare ...... bisogna che prevalga un minimo di senso civico da tutti quelli che usufruiscono di quel posto e non accusare il comune che non se ne cura ...stiamo facendo la lotta con i mulini a vento ....non si può sempre pensare di fare ciò che si vuole tanto ci sarà qualcuno che poi pulirà ..... per quanto riguarda il taglio dell'erba citato ...sono ditte appaltatrici che operano per conto del comune e quindi non è il comune che li controlla direttamente .... sicuramente però dopo la tua segnalazione provvederemo a fare le dovute lamentele del lavoro non fatto bene ..... . comunque ti ringrazio moltissimo per il tuo lavoro fatto ..... se tutti quanti avessero un po più di attenzione per quel posto credo sia più semplice per tutti la gestione e la pulizia ....rimango a disposizione se ne vuoi parlare a quattr'occhi ringrazio ancora te e chi ti ha aiutato per il vostro contributo ....maurizio