L'articolo di Giacomo Grosso sulla Valchiusella (da "La Sentinella del Canavese")
Un referendum popolare per fare un solo Comune
Valchiusella, molti i sindaci disponibili al progetto, con alcuni distinguo. Bernini: «Le Unioni hanno fallito, meglio le fusioni». Decideranno i cittadini
VIDRACCO. Dal primo gennaio sono quaranta i Comuni italiani cancellati da fusioni che hanno dato vita a 23 nuove amministrazioni comunali, due delle quali in Piemonte dove, ad esempio, nel Verbano Cusio Ossola è stato istituito il Comune di Borgomezzavalle nato dalla fusione tra quelli di Seppiana (161 abitanti) e di Viganella (174). Ed anche in Valchiusella s'inizia discutere di possibili fusioni amministrative. La prima mossa è del sindaco di Vidracco, Antonio Bernini. «Il nostro Comune aveva deciso di non costituirsi in Unione, a posteriori una scelta oculata, visto che le amministrazioni che hanno agito diversamente hanno dovuto sopportare maggiori costi, a fronte di nessun vantaggio ancora percepibile -, spiega Bernini. - Altro sarebbe se si pensasse di realizzare direttamente delle fusioni tra Comuni. Il massimo risultato si otterrebbe dando vita addirittura ad un Comune unico per tutta la valle. E in questa prospettiva chiediamo ai nostri cittadini di esprimerci le loro opinioni in proposito». Tecnicamente l’Unione da origine ad un nuovo ente amministrato dai sindaci, un consigliere di maggioranza e uno di minoranza di ciascun Comune, presieduto da un presidente e da una giunta composta dai sindaci. La fusione dei Comuni è la trasformazione di un certo numero di paesi, in un nuovo Comune che amministrerà il territorio ed i cittadini residenti dei comuni di origine. Il sindaco di Vidracco non esclude, poi, che entro pochi anni le fusioni vengano imposte dall'alto. Seppure presidente dell’Unione di otto Comuni della Valchiusella, il sindaco di Vico, Antonio Nicolino, non boccia assolutamente l’idea delle fusioni, anzi. Usando una metafora calcistica dice infatti: «Lavorare nell'Unione è un po' come fare la preparazione estiva per poi affrontare un campionato, quello delle fusioni. Esse produrrebbero oltretutto indubbi vantaggi. Basti pensare ai maggiori trasferimenti da parte dello Stato, alle minori accise sui carburanti ed alla possibilità di assumere direttamente del personale» assicura Nicolino. Anche Carlo David, sindaco di Meugliano, il Comune più piccolo della Valchiusella non è affatto contrario alle possibili fusioni: «Purché la nostra municipalità conservi una rappresentanza all’interno nell’ipotetico nuovo Ente. Dovrà per questo essere assicurato un presidio amministrativo sul territorio» afferma David. Saranno in ogni casi i cittadini, attraverso un referendum consultivo, ad esprimere il loro parere sulle fusioni. Intanto, il decreto "Milleproroghe" (il nome dice tutto) approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri, proroga ulteriormente l'obbligo, per i piccoli comuni, di gestione associate delle funzioni fondamentali (segreteria, trasporti, scuola, urbanistica) tramite Unione o Convenzione. La nuova scadenza è stata fissata al 31 dicembre 2016
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