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AMIunaCittà NEWSLETTER giugno 2015


In questo quarto numero della nostra newsletter vi presentiamo:
  • alcune considerazioni su due importanti delibere della giunta eporediese
  • un articolo che ha l’obiettivo di chiarire una questione che non sembra ancora ben compresa da molti cittadini e da molti amministratori, vale a dire la differenza sostanziale esistente tra le unioni dei comuni e le fusioni, affrontando il tema da diversi punti di vista
  • un primo esempio di come a partire dai dati presentati nel documento della Confindustria citato nel numero precedente, si possono ricavare interessante valutazioni sul posizionamento della nostra area omogenea a confronto con i territori limitrofi della città metropolitana, con l’intera città metropolitana, la regione Piemonte e l’intero paese
  • un commento ai risultati dei numerosi referendum per la fusione di diversi comuni, che si sono recentemente tenuti nella provincia autonoma di Trento, consentendo una sostanziosa riduzione del numero complessivo dei comuni stessi.

Eppur si muove...


Seppur lentamente sembra farsi sempre più strada la consapevolezza della necessità di guardare al nostro territorio come ad un tutto unico e come un tutto unico di rispondere alla minaccia di un declino inarrestabile.
Due fatti, entrambi legati alla amministrazione di Ivrea sembrano andare in questa direzione.
In ordine temporale, ma forse non d’importanza, essi sono la delibera di giunta n. 65 del 15 aprile 2015 ed il DUP (documento unico programmatico del bilancio triennale) contenuto con gli altri necessari documenti nella delibera di giunta n.92 e proposto all’approvazione del consiglio comunale.

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UNIONI E FUSIONI

Nel processo di riforma della pubblica amministrazione degli ultimi anni gli Enti Locali hanno avuto sempre di più un ruolo fondamentale. L’eccessiva frammentazione dei Comuni e la conseguente inefficienza del sistema amministrativo locale hanno reso necessarie una serie di misure volte alla razionalizzazione e al riordino territoriale.
In questo contesto, la legislazione statale ha elaborato strumenti come la FUSIONE e l’UNIONE di Comuni, al fine di ridurre la spesa pubblica e superare l’inadeguatezza dimensionale dei piccoli Comuni, i quali purtroppo non sono più in grado di far fronte in modo autonomo alle funzioni di cui sono titolari.

Il Posizionamento dell'AMI

Prima Sintesi dell’indagine
“Potenzialità del territorio e reti di sviluppo del Canavese nello scenario della Città Metropolitana di Torino”
Svolta dal Centro Studi Sintesi per conto di Confindustria Canavese

Ci pare che il documento presentato da Confindustria Canavese contenga una tale messe di dati, organizzati anche per aree omogenee, da meritare di essere riproposto all’attenzione dei nostri lettori sottolineando, sia pure con pochi esempi limitati, le potenzialità di confronto e di analisi per identificare i punti di forza e di debolezza del nostro territorio. Per gli aspetti di metodo e per i dettagli vi rimandiamo al documento originale. Ricordiamo solo che per valutare le potenzialità dei territori sono stati presi in considerazione sei ambiti di analisi derivanti dalla lettura statistica degli indicatori di performance territoriale

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Fusioni in corso in Trentino

Il 7 giugno scorso 46.000 cittadini in Provincia di Trento sono stati chiamati a votare per un referendum consultivo sulla fusione di 55 Comuni in 18 nuovi Comuni.
Il quorum minimo del 40% per la validità della consultazione è stato ampiamente superato, a dimostrazione dell’interesse all’argomento in discussione.
L’esito è stato nel complesso favorevole, solo 3 fusioni su 18 sono state respinte, con il voto contrario di 1.132 cittadini di 4 Comuni. Quelle approvate porteranno alla fusione di 45 Comuni attuali in 15 Comuni nuovi.

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