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AMIunaCittà NEWSLETTER maggio 2015


In questa terza newsletter vi proponiamo:
AGGREGAZIONE PER LO SVILUPPO - un’intervista a Maria Cavallo Perin che ci offre spunti di riflessione e consigli basati su profonde competenze e lunghe esperienze professionali e sociali
FUSIONE DI 58 COMUNI: QUALI INCENTIVI? - La seconda e conclusiva parte dell’analisi dei vantaggi economico finanziari che possono derivare dalla fusione dei 58 comuni dell’AMI
CONTESTO ED EFFETTI POTENZIALI DELLA FUSIONE AMI - un breve esempio, preliminare, dell’applicazione di un popolare metodo di riflessione strutturata al caso AMI
BREVE COMMENTO ALLO STATUTO DELLA CITTÀ METROPOLITANA- un punto di vista personale sugli articoli di maggior interesse dello Statuto

I RIFERIMENTI - L’indicazione e l’invito a leggere due documenti, uno di interesse soprattutto locale ed uno di carattere più generale.
UN CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO – la notizia di un piccolo cambiamento organizzativo che il Comitato ha deciso di fare nello sforzo di adattarci il più rapidamente possibile ai cambiamenti ambientali e nella consapevolezza di muoverci in una “terra incognita”
Buona lettura

Aggregazione per lo sviluppo

CREARE AGGREGAZIONE IN FUNZIONE DI SVILUPPO E PROGETTAZIONE
Precondizione per lo sviluppo è la qualificazione. Puntare sul rafforzamento della capacità amministrativa e la digitalizzazione dei processi amministrativi. Maria Cavallo Perin, Ex-Dirigente Regione Piemonte, in occasione di un incontro valuta, dal suo punto di vista, il progetto di AMIunaCittà.
Eporediese di nascita e torinese d’adozione, Maria Cavallo Perin ha maturato una lunga esperienza e conoscenza del territorio come funzionario regionale. Ha esordito come Dirigente, a soli 28 anni, nel settore fiere e promozione delle attività produttive, cave ed artigianato, per poi avventurarsi nell’edilizia residenziale pubblica, impegnandosi nella riqualificazione dei quartieri pubblici degradati con l’adozione del metodo Urban e l’attuazione dei contratti di quartiere. Ha poi lavorato all’Intesa Istituzionale di programma con il Ministero dell’Economia, sperimentando i programmi integrati territoriali e gli accordi per la tutela del suolo, la banda larga, le olimpiadi, i trasporti e i beni culturali. Ha lavorato gli ultimi tre anni all’agricoltura come responsabile del Programma di sviluppo rurale, impegnandosi nell’integrazione tra i fondi europei e nazionali. Conosce bene le situazioni di marginalità occupandosi ora, per conto dell’Associazione Dislivelli*, dei piccoli comuni montani.

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Fusione di 58 Comuni: quali incentivi?
(seconda parte)

Nella precedente newsletter avevamo calcolato che il principale vantaggio finanziario della fusione poteva consistere in 9 milioni all’anno di minori spese, da destinare a nuovi investimenti oppure a ridurre le imposte o il debito oppure a migliorare la qualità dei servizi ai cittadini oppure a un mix di tali azioni.
Questo calcolo era stato effettuato senza ancora tener conto degli incentivi statali e regionali in vigore ad oggi per la fusione tra Comuni, incentivi destinati anche a bilanciare le spese straordinarie iniziali.
Da tenere presente che questi incentivi possono essere incerti in futuro per esigenze di bilancio statale o regionale o possono essere usati per fusioni più tempestive di quella da noi proposta, esaurendo quindi le somme messe a disposizione nei bilanci.

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CONTESTO ED EFFETTI POTENZIALI DELLA FUSIONE AMI

Per contribuire all’identificazione dei possibili effetti della fusione AMI, Maria Aprile e Liliane Barda hanno effettuato un esercizio di riflessione strutturata intorno ai quattro temi dello strumento di pianificazione strategica noto come analisi SWOT.
Pubblichiamo di seguito la tabella riassuntiva di questo lavoro, il cui dettaglio è disponibile sul nostro sito. Si tratta di una matrice a quattro quadranti nella quale vengono esposti per sommi capi gli elementi relativi a ciascun aspetto analizzato:
- Aspetti a favore del progetto (Strengths): punti fermi da valorizzare per l’attuazione del progetto
- Potenziali criticità / ostacoli (Weaknesses): elementi potenzialmente dannosi da prendere in considerazione per migliorarli o possibilmente eliminarli
- Rischi inerenti l’attuazione del progetto (Threats): potenziali conseguenze negative del progetto, da conoscere, anticipare e gestire
- Opportunità offerte dalla fusione (Opportunities): effetti positivi attesi dall’attuazione del progetto, obiettivi da pianificare e promuovere
I fattori evidenziati saranno di supporto al processo decisionale delle varie parti interessate.
Si invitano i lettori a condividere ogni tipo di commenti e suggerimenti.



BREVE COMMENTO ALLO STATUTO DELLA CITTÀ METROPOLITANA
Lo Statuto della Città metropolitana torinese è, come prevedibile, un documento ampio e inevitabilmente complesso.
Un commento generale è al di là delle nostre capacità e dei nostri interessi.
Ci limitiamo quindi a prendere in considerazione i due aspetti che ci riguardano più da vicino: il Piano strategico e le cosiddette Zone omogenee.
I motivi di questa scelta, per chi ci segue, sono ovvi: al centro della nostra proposta di riorganizzazione amministrative del territorio dell’AMI vi è da un lato la necessità di un intervento della politica, di lunga durata, che favorisca in tutti i modi possibili lo sviluppo del nostro territorio, dall’altro la convinzione che tale intervento per realizzarsi richieda come condizione necessaria, ma non sufficiente, un assetto amministrativo più compatto, più ricco di competenze e capacità.
Il Comitato Amiunacittà aveva inoltre a suo tempo inviato in forma di proposta e contributo alla bozza dello Statuto stesso, un breve documento, ancora presente sul nostro sito.
Concentriamo quindi la nostra attenzione su tre soli articoli dello Statuto, il 7 che tratta del Piano strategico della Città metropolitana, il 24 che tratta della Conferenza metropolitana ed il 27 che tratta delle Zone omogenee.
Per quanto riguarda l’art. 7, osserviamo in primo luogo che vi sono molti dubbi su quanto possa essere definito strategico un piano che ha un orizzonte temporale di soli tre anni e che si limita alla programmazione dello sviluppo di carattere sociale, economico e ambientale del territorio metropolitano.

Inoltre il Piano strategico non comprende la pianificazione del territorio demandata (art. 8 Pianificazione territoriale) al Piano Territoriale generale metropolitano, né la pianificazione della Mobilità e Viabilità, né la gestione coordinata dei servizi pubblici (art 9).

Non è in discussione il fatto che temi così importanti abbiano piani e strumenti operativi dedicati, il punto è: come viene salvaguardata la coerenza tra gli obiettivi di tutti questi piani se non sintetizzati ed integrati a livello strategico?

Inoltre, anche per i contenuti specifici del Piano strategico, quali le attività produttive e lo sviluppo sociale e ambientale, non risulta chiara la relazione tra quanto definito per il Piano strategico (art.7) e quanto previsto nei successivi articoli 12 e 13.

Colpisce anche la scomparsa tra bozza e versione definitiva del riferimento alle Zone omogenee nella realizzazione del Piano.
Al contrario ad esempio di quanto previsto per il piano territoriale dove è esplicitamente sancita la presenza delle Zone omogenee in fase di definizione e di revisione.

Appare quindi significativamente ridotto il ruolo delle Zone omogenee.
Sempre nel passaggio da bozza a versione definitiva pare anche più grave il fatto che non è più sancito, a livello di Statuto, che il monitoraggio e valutazione del piano avviene in relazione agli obiettivi definiti, lasciando spazio ad una formulazione più generica.

Per la conferenza metropolitana purtroppo dobbiamo constatare che il suggerimento relativo alla istituzione del rappresentante delle zone omogenee non è stato recepito. Al suo posto ha preso forma una figura che quasi certamente non avrà pari delega politica, il portavoce delle zone omogenee.
Non ci aspettavamo certo che venissero recepiti tutti i suggerimenti formulati al fine di rafforzare ed enfatizzare il percorso della fusione, di fatto però il termine “fusione” è citato una sola volta, al punto 7 dell’art 27:
“Ai fini di un’ottimale organizzazione dei servizi sul territorio, la Città metropolitana sostiene e promuove, anche mediante l’impiego di proprie strutture e risorse umane, i processi di unione e di fusione tra i comuni delle singole Zone omogenee, favorendo la progressiva aggregazione e semplificazione delle diverse forme associative tra i comuni, anche attraverso convenzioni tra Zone omogenee attigue…”

Va tuttavia detto che in più punti emerge con vigore il richiamo alla necessità di una sostanziale semplificazione amministrativa, nella certa consapevolezza che la situazione attuale è un formidabile ostacolo a qualsiasi dinamica di cambiamento.
Siamo quindi obbligati a sperare che, nell’azione politica quotidiana, tale consapevolezza si traduca nell’esercizio di una forte leadership e non venga oscurata dalla esclusiva volontà di mantenere il consenso nell’immobilismo.

I riferimenti

Il primo documento che vi proponiamo e che trovate integralmente sul sito alla pagina “documenti” è stato recentemente presentato da Confindustria Canavese ed ha per titolo:
POTENZIALITÀ DEL TERRITORIO E RETI DI SVILUPPO DEL CANAVESE NELLO SCENARIO DELLA CITTÀ METROPOLITANA. Ci pare un documento di grande rilevanza e ci torneremo sicuramente in futuro.
Di tutt’altro tipo e di carattere più generale, ed anche un po’ più datato è il secondo documento, un report di ricerca, preparato dal Censis dal titolo:
RILEGGERE I TERRITORI PER DARE IDENTITÀ E GOVERNO ALL’AREA VASTA
IL GOVERNO DELLE AREE METROPOLITANE IN EUROPA
Anche questo lo trovate sul sito sempre alla pagina “documenti”, il suo interesse risiede a nostro giudizio, soprattutto nel contribuire all’illustrazione del quadro di riferimento che ha portato alla legge Delrio.

Un piccolo cambiamento organizzativo
Con l'obbiettivo di dare maggiore impulso alla diffusione dei propri obiettivi sul territorio, il Comitato ha deciso di riorganizzare la struttura operativa, creando un nuovo Gruppo con il compito di diffondere la consapevolezza che il rilancio del nostro territorio passa attraverso la mobilitazione delle energie di tutti i cittadini ed, in particolare, dei portatori di interesse pubblici e privati che operano sul territorio.
Gli obiettivi del gruppo sono:
- divulgare e favorire l’integrazione delle iniziative di progettualità e di pianificazione strategica finalizzate ad arrestare il declino e a promuovere lo sviluppo del territorio in piena trasparenza e con la partecipazione più ampia possibile
- sostenere con azioni di comunicazione, sia verso la generalità dei cittadini sia mirata ai portatori di interessi pubblici e privati, la consapevolezza che questo impegno debba avere come ambito di riferimento l'Area omogenea AMI e che le Istituzioni di governo di questa Area si debbano riorganizzare di conseguenza per dare al territorio una guida unitaria che ne rappresenti con autorevolezza il peso economico e politico, la massa critica di " patrimonio" e di competenze in un contesto sempre più competitivo.

Il nuovo gruppo nasce dalla integrazione degli esistenti gruppi 3 e 4.

I prossimi appuntamenti per coloro che desiderino partecipare alle attività di questo gruppo sono fissati presso la facoltà di scienze infermieristiche per mercoledì 3 giugno e per lunedì 8 giugno alle ore 21.

Nei prossimi giorni verranno ulteriormente definiti responsabilità, partecipanti ed il nome del nuovo gruppo.