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AMIunaCittà NEWSLETTER

marzo 2015


Carissimi tutti,


Questa newsletter nasce per condividere con voi notizie, articoli, opinioni che riguardano l’attività del Comitato AMIunaCittà.


Un organismo che si è prefisso lo scopo di proporre iniziative al fine di arrestare il declino dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea (AMI), nel contesto della nuova Città Metropolitana di Torino, non può perseguirlo senza la partecipazione di tutti coloro che hanno a cuore il destino di quest’area.


In questa consapevolezza abbiamo voluto creare un canale di informazione che consenta, a chi lo desidera, di ricevere un resoconto aggiornato delle attività del Comitato.

La proposta di AMIunaCittà esige, infatti, un confronto tra identità diverse, reciprocità e coinvolgimento. È un percorso da costruire insieme nella massima trasparenza.


In questo numero d’esordio verrà riassunta la storia dei primi cinque mesi di attività di AMIunaCittà, in modo da consentire a tutti di conoscere un progetto che sta lentamente prendendo forma e sul quale ci sono già state occasioni di incontro e confronto.


Sul sito internet www.amiunacitta.it sarà possibile trovare dettagli e approfondimenti. Qui, in un’ottica di reciprocità della comunicazione abbiamo previsto uno spazio per raccogliere commenti, idee e suggerimenti.


Il nostro è un invito a leggere, partecipare e dare un contributo per il futuro di questo territorio.



Emilio Torri – Coordinatore di AMIunaCittà

La visione di “AMIunaCittà”

​Un’area omogenea che comprende i comuni dell’Anfiteatro Morenico e la Valchiusella, una nuova città diffusa di 110 mila abitanti e 66 paesi. Per salvaguardare le identità locali, fondere forze e competenze, tornare ad essere innovativi e competitivi
“La visione è certamente il primo capitolo di un programma innovativo, ma vale la pena di rendersi conto che i capitoli successivi sono altrettanto decisivi e sono dedicati alla realizzazione. Che spesso è una questione di buon management. L’orgoglio di gestire bene un progetto, in effetti, dovrebbe essere valorizzato tanto quanto il successo che si può cogliere nella comunicazione di una visione […]”.
In questo articolo Luca De Biase (Orgoglio manager e futuro urbano, Il Sole 24 Ore,Nòva, 22/02/2015, p. 9) asserisce che è finita l’epoca in cui la politica ha la visione e la burocrazia la realizza; oggi serve piuttosto un management in grado di adattare il corso dei fatti al continuo mutamento delle circostanze nelle quali si dipana la realizzazione di quella visione.E perché questo avvenga, sono necessarie tutte le forme di coordinamento e collegamento tra i soggetti in gioco: imprese, pubblica amministrazione, associazioni e così via.

Perché una città diffusa?
L’analisi della realtà dell’AMI: l’estrema frammentazione, lo stato di degrado generale e il rischio di marginalizzazione, derivante dall’istituzione della nuova Città Metropolitana, hanno indotto i componenti del Comitato AMIunaCittà ad unirsi per cercare una via da percorrere al fine di arrestare il lento declino cui da anni si sta assistendo. In questo quadro, la fusione si presenta come la soluzione più valida. Non l’unica. Le comunità locali dovranno, necessariamente, superare le logiche “di campanile” e comprendere l’ineludibilità di questa o di altre misure, soprattutto in considerazione dei vantaggi in termini di efficienza dei servizi e di minore pressione fiscale.

In sintesi:

1. Le indicazioni politiche vanno in questa direzione. È importante arrivare preparati.
In ambito di finanza pubblica sono stati pianificati provvedimenti di riduzione della spesa che interessano anche gli enti locali. Meglio cominciare a confrontarsi e farsi trovare pronti in modo da avere presente le criticità e i valori su cui puntare.

2. La fusione favorisce il risparmio della “macchina comunale”
Si rende, oggi più che mai, necessario ipotizzare processi di razionalizzazione della spesa pubblica che possano liberare risorse a vantaggio delle collettività locali, e dei progetti di rilancio e sviluppo, anche incentivando processi di accorpamento e di fusione tra i comuni.
Il territorio dell’AMI è uno di quelli più frammentati del Paese. I piccoli comuni al di sotto dei 5000 abitanti in Italia rappresentano, infatti il 70%, in Piemonte l’89% nell’AMI il 95%. Al risparmio totale si aggiungere una riduzione del 20% delle spese di funzionamento (Amministrazione generale e Organi istituzionali), che per l’AMI vorrebbero dire circa 11ml di Euro all’anno.
Senza contare i vantaggi fiscali che assegna la Legge: per le fusioni: esenzione dal patto di stabilità per 5 anni, aumento dei trasferimenti statali del 20% per 10 anni, aumento dei trasferimenti regionali del 50% per 5 anni.
Un documento del Ministero dell’Interno, che ha preso in esame le fusioni, realizzata nel 2014 analizza statisticamente i vantaggi, i risparmi teorici derivanti da un’ipotesi di accorpamento dei comuni di minore dimensione demografica e conferma appieno la teoria della fusioni promossa dal Comitato.
(Vai al documento del Ministero dell’Interno)

3. È necessario un governo forte per un’area territoriale omogenea
L’istituzione della Città Metropolitana, con l’avvio della sua Pianificazione Strategica, è un’opportunità da cogliere, ma rischia anche di marginalizzare sempre di più l’area dell’AMI, troppo frammentata per essere rappresentativa. Ecco perché sono necessari:
- Un governo locale con capacità e competenze nella pianificazione e nel sostegno dello sviluppo del territorio
- Un maggiore peso politico in rapporto alle istituzioni di livello superiore e maggior capacità di realizzazione di progetti complessi
- Una maggiore autorevolezza per poter partecipare a progetti nazionali ed europei con partner similari per dimensioni e competenze
(vai alla presentazione AMIunaCittà)

Passato e presente imprenditoriale. Riconoscere per innovare

Il Canavese ha avuto, nel secolo scorso, un periodo di grande sviluppo. Si è rapportato alla pari con protagonisti di livello mondiale in campo industriale, tecnologico e socio-culturale.
Le competenze tecnologiche nel campo della meccanica fine, della meccatronica, del software e delle biotecnologie sono tuttora presenti in una pluralità di aziende medio-piccole. Senza contare l’ampia diffusione della cultura in tutti i suoi aspetti, nel rispetto delle tradizioni e delle identità locali,
Occorre superare lo stato d’animo locale del momento e trovare la chiave per rilanciare la fiducia nelle capacità della gente di questa terra. Cogliere e fare propria la percezione che c’è ancora a livello nazionale e internazionale di Ivrea e dell’Anfiteatro Morenico
L’equilibrio tra la qualità reale e percepita del contesto in cui si vive è, infatti, parte integrante del modo in cui la società si articola e costruisce il suo futuro.

L'Agenda di AMIunaCittà

17 Maggio 2013 - L’origine dell’idea: “Ivrea città dell’innovazione”
Nel corso del convegno “Ivrea città dell’innovazione”, promosso dal Forum Democratico del Canavese “Tullio Lembo, il Prof. Francesco Ramella, Docente di Sociologia Economica presso l’Università di Torino, ha illustrato i risultati di un programma di ricerca realizzato dal CESVI (Centro di Studi Europeo sullo Sviluppo Locale e Regionale) dell’Università di Firenze, intitolato “Geografia e sociologia dell’innovazione in Italia”. Nella sua presentazione il dato che ha suscitato più interesse è stato quello relativo il ruolo, svolto in Italia e in alcuni Paesi europei rispetto ad altri contesti, dalle piccole città, tra cui Ivrea. Quest’ultimo dato è interessante perché, anche se nel complesso contano per il 7,3% dell’occupazione nei comparti dell’alta tecnologia, il peso di questi settori nei sistemi economici locali è ben più alto che nel contesto metropolitano. Il successo di queste aree nella crescita dell’high-tech potrebbe amplificarsi se ci fossero dei fattori di contesto più strutturati quali: la disponibilità di collaboratori specializzati e di manodopera con caratteristiche specifiche, la presenza di strutture universitarie con le quali collaborare; la capacità di poter comunicare, non solo fisicamente (comunicazioni aeree, ferroviarie, automobilistiche), ma anche a livello informatico (le cosiddette “autostrade informatiche”). In sostanza, una serie di economie esterne frutto di beni collettivi che le singole imprese, da sole, non possono produrre, ma da cui dipende il successo delle attività.
Questo studio, in sintesi, ha messo in luce le valenze e le potenzialità del territorio dell’AMI ed ha incoraggiato gli organizzatori dell’incontro ad avviare iniziative di sensibilizzazione e studi per il Progetto AMIunaCittà.

* Francesco Ramella, Carlo Trigilia (a cura di), Imprese e territori dell'alta tecnologia in Italia, Il Mulino, Bologna 2010 in Convegno per i cinquant’anni della Fondazione Adriano Olivetti INNOVAZIONE, INTANGIBILI, TERRITORIO Analisi e valorizzazione del Capitale Intellettuale per le politiche di sviluppo locale Fondazione Adriano Olivetti, in INNOVAZIONE, INTANGIBILI, TERRITORIO Analisi e valorizzazione del Capitale Intellettuale per le politiche di sviluppo locale Collana Intangibili, Fondazione Adriano Olivetti, n. 20, 2012

8 gennaio 2014 – Incontro con gli amministratori
L’idea della fusione viene per la prima volta prospettata agli amministratori dei 66 Comuni dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea e della Valchiusella, nel corso di una riunione ad Ivrea.

15 Aprile 2014 – Presentazione Studio su AMI
In un incontro organizzato dal Forum Democratico del Canavese “Tullio Lembo”, ad Ivrea, viene presentato uno studio sul bilancio consolidato dei 66 comuni e della legislazione vigente in tema di fusione all’IRES Piemonte, ai sindaci e ai cittadini dell’AMI.

20 Novembre 2014 - Dal Forum Democratico alla costituzione del Comitato promotore
L’atto costitutivo del Comitato AMIunaCittà è stato sottoscritto da esponenti della società e della politica del territorio: Maria Aprile, ex sindaco di Pavone, Elisabetta Ballurio Teit, presidente del Consiglio comunale di Ivrea, Savino Beiletti, ex primo cittadino di Strambino, Francesco De Giacomi, Aldo Gandolfi, Lino Naj Fovino, Franco Raiteri, Alberto Redolfi, Franco Restivo, Emilio Torri e Alberto Tognoli, consigliere comunale di Ivrea.
Come primo coordinatore è stato nominato Emilio Torri
(vai allo Statuto)

27 Novembre 2014 - Conferenza Stampa – Lettera aperta ai cittadini
“Solo creando un'unica città diffusa a tutto l’AMI, con i suoi 110 mila abitanti, possiamo sperare in una gestione amministrativa forte e unitaria, capace di concepire, promuovere e realizzare un piano di sviluppo che possa attrarre investimenti europei per rimettere in moto l’economia”.
Sono le motivazioni alla base della lettera aperta, presentata nel corso di una conferenza stampa e presentata ai cittadini del territorio. Gli obiettivi prioritari in essa evidenziati sono:
- Creare un polo educativo di eccellenza, rivolto a generare nuove conoscenze e competenze per lo sviluppo; rafforzare il sistema scolastico, la preparazione dei giovani e il loro orientamento al lavoro; promuovere un sistema di istruzione permanente;
- Realizzare le infrastrutture di collegamento fisiche e digitali, adeguate a generare un nuovo sviluppo economico;
- Attrarre capitali pubblici e privati mediante incentivi fiscali locali, accesso al sistema finanziario, facilitazioni allo start-up di nuove imprese e allo sviluppo delle esistenti;
- Valorizzare le risorse turistiche e le qualità ambientali.

La lettera, immediatamente firmata da oltre 300 persone, è pubblicata sul sito www.amiunacitta.it e può essere sottoscritta da chiunque lo desideri. (vai alla lettera)

Novembre 2014 - Gennaio 2015 - Coinvolgimento dei Comuni dell’AMI, della Regione Piemonte e della Città Metropolitana
Un simile progetto necessita del coinvolgimento di tutte le istituzioni politiche del territorio e di quelle che lo comprendono. Per questo sono state inviate lettere di presentazione a tutti i Sindaci, al Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e al Sindaco metropolitano Piero Fassino. Nel mese di gennaio sono iniziati gli incontri con queste persone per illustrare le finalità dell’azione del Comitato. Positivi i riscontri raccolti a Torino. Un diffuso scetticismo è stato invece rilevato tra i Sindaci dei piccoli comuni, preoccupati per la salvaguardia delle identità locali e per il rischio di un ruolo egemone di Ivrea.
(vai alle lettere)

26 Gennaio 2015 - Incontro aperto con i firmatari della lettera
Il Comitato AMIunaCittà ha riunito i firmatari della lettera, i sostenitori e, più in generale, tutti gli interessati, per fare il punto sul lavoro svolto, raccogliere impressioni e suggerimenti. Alla serata c’è stata una grande partecipazione e un vivace dibattito. Molti gli spunti e le proposte emerse.

24 Febbraio 2015 – Osservazioni alla bozza dello statuto di Città Metropolitana
L’esame della bozza dello statuto della Città Metropolitana, ha indotto il Comitato promotore ad inoltrare alla stessa una serie di proposte di modifica e integrazione.
(vai al Contributo sullo statuto della Città Metropolitana)

25 febbraio 2015 - Costituiti quattro Gruppi di Lavoro
Le persone che avevano dato la loro disponibilità a partecipare alle attività del Comitato sono state invitate ad un incontro nel quale è stata definita la costituzione di quattro gruppi di lavoro tematici coordinati da un membro del Comitato:
· Istituzionale: rapporti con Pubbliche Amministrazioni e Forze sociali – coor. Aldo Gandolfi
· Modellazione: simulazioni di modelli della fusione – coor. A. Redolfi e A. Tognoli
· Visione e progetti: possibili modelli organizzativi della città diffusa – coor. Lino Naj
· Comunicazione e diffusione: divulgazione del progetto e del lavoro – coor. Franco Raiteri

Chi fosse interessato a partecipare alle attività dei gruppi può inviare una e-mail all’indirizzo: info@amiunacitta.it

Dal 25 febbraio in avanti …
L'attività dei gruppi si è avviata con riferimento ai rispettivi obbiettivi; in particolare si sono sviluppate in modo sistematico azioni:
· Verso le istituzioni: richiesta di sostegno politico e supporto al progetto
· Verso i cittadini: diffusione dell’idea e richiesta di coinvolgimento e contributi


LE SEGNALAZIONI di AMIunaCittà dalla Stampa
(...li trovi alla sezione Rassegna Stampa sul sito CLICCANDO QUI )

IL RIORDINO TERRITORIALE DELLE ISTITUZIONI: IL CASO DEL CANTON TICINO
un interessante articolo di Claudio Russo dell'Osservatorio eGovernment del Politecnico di Milano

E LA FORMAZIONE GUARDI AL LAVORO
Giuseppe De Rita traccia un significativo quadro del dualismo scuola-formazione nel nostro Paese

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Newsletter a cura del Gruppo Comunicazione AMIunaCittà

Hanno collaborato a questo numero: Graziella Gambetta, Franco Raiteri, Alberto Redolfi


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